Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Una tazza di Joe, per favore

Hai mai ordinato una tazza di caffè in America? Prima di essere lapidata ci tengo a dirti che so benissimo che stai storcendo il naso perché ho messo le parole caffè e America nella stessa frase, e tu da bravo Italiano stai già pensando che il caffè americano sa di acqua sporca. Tranquillo, non sono qui per convincerti che Starbucks sia meglio della moca di casa tua. Sapevi che in America, una tazza di caffè viene definita comunemente a cup of joe ? Sì, letteralmente "una tazza di joe". Secondo una delle teorie più comuni, anche se spesso contestata da molti storici, questo soprannome nacque dal divieto di consumare alcolici sulle navi della marina militare Americana , divieto istituito dal Segretario Josephus "Joe" Daniels nel 1914. Per i marinai della US Navy, il caffè era diventato la bevanda più forte disponibile a bordo, e per protesta una tazza di caffè prese il nome dell'uomo che aveva vietato qualsiasi bevanda alcolica. Il 29 settembre, in Ameri

Smetti di parlare al tuo bambino

So che è una brutta notizia, ma è l'unica risposta che posso dare a  tutti i genitori che si chiedono: "non è troppo presto per imparare l'inglese? cosa vuoi che capisca, è troppo piccolo!" Allora perché non smettiamo di parlare ai nostri figli anche in italiano? Fatti questa domanda: credi che il tuo bambino di 6 mesi capisca quello che dici in Italiano, solo perché è nato da una coppia italiana? La lingua non viene trasmessa geneticamente! Un bambino di pochi mesi sente il suono dolce della voce della mamma che dice "adesso ti preparo una pappa buona buona... mmmhhh, che profumino... apri la bocca... ahhhmm! bravo, mangia tutto tutto!". Cosa ha compreso di queste parole? Nulla! Eppure nel suo cervello, ricettivo e sensibile a tutti gli stimoli, la routine della pappa crea un'associazione tra la sua sensazione di fame e le parole della mamma, tra i gesti e gli stimoli olfattivi, che dopo qualche anno gli faranno dire "mamma, fame, pappa buona!

Un cervello a compartimenti stagni

"Mamma, mi aiuti? Devo fare i compiti di Inglese". Questo è l'inizio di un tipico pomeriggio da incubo in cui preferiresti imparare a memoria tutti i nomi scientifici delle ossa che compongono il corpo umano piuttosto che affrontare il tanto temuto Inglese. E se tuo figlio sgama la tua avversione per questa materia, stai pur certo che finirà per odiarla lui stesso. Questo è il frutto del sistema scolastico italiano, che ha sempre trattato gli studenti come contenitori a compartimenti stagni : questo è l'Inglese, imparalo. Questa è la scienza, imparala. Questa è la storia, imparala. Poi, quando dovrai parlare in Inglese, vai a ripescare quella informazione e cerca di mettere in fila soggetto, predicato e complemento. Ma se dovrai parlare di storia in Inglese , beh... arrangiati. Così mi ritrovo a fare colloqui con genitori che mi dicono: "io ho studiato Inglese a scuola per 13 anni ma non lo so parlare. Non vorrei che mio figlio facesse la stessa fine, p

Come proteggere tuo figlio dai pericoli dell'Inglese

Stai cercando un modo semplice ed efficace per assicurare a tuo figlio un futuro rigorosamente mono-lingua? Hai paura che da grande possa parlare fluentemente l'Inglese e trovarsi a proprio agio all'estero? Sei terrorizzato all'idea che un giorno possa ottenere un lavoro grazie alla conoscenza delle lingue straniere? Segui questa semplice regola e vedrai che il tuo bambino odierà l'Inglese peggio delle verdure lesse, prevenendo i dannosi effetti collaterali del bilinguismo (la tanto odiata apertura mentale, la fastidiosa capacità di fare più cose contemporaneamente, e la pericolosa apertura verso altre culture). Tutto quello che dovrai fare è insegnare al bambino a tradurre una decina di paroline in Inglese, qualche canzoncina e ovviamente, i numeri fino a dieci. Poi, al momento più opportuno (festa in famiglia, o a casa dei nonni, più parenti ci sono meglio è), piazza tuo figlio al centro dell'attenzione e digli ad alta voce: "FAI SENTIRE COME SEI BRAVO A