"Mamma, mi aiuti? Devo fare i compiti di Inglese".
Questo è l'inizio di un tipico pomeriggio da incubo in cui preferiresti imparare a memoria tutti i nomi scientifici delle ossa che compongono il corpo umano piuttosto che affrontare il tanto temuto Inglese. E se tuo figlio sgama la tua avversione per questa materia, stai pur certo che finirà per odiarla lui stesso.
Questo è il frutto del sistema scolastico italiano, che ha sempre trattato gli studenti come contenitori a compartimenti stagni: questo è l'Inglese, imparalo. Questa è la scienza, imparala. Questa è la storia, imparala. Poi, quando dovrai parlare in Inglese, vai a ripescare quella informazione e cerca di mettere in fila soggetto, predicato e complemento. Ma se dovrai parlare di storia in Inglese, beh... arrangiati.
Così mi ritrovo a fare colloqui con genitori che mi dicono: "io ho studiato Inglese a scuola per 13 anni ma non lo so parlare. Non vorrei che mio figlio facesse la stessa fine, perciò vorrei fargli fare ripetizioni di grammatica."
Benissimo. Anzi no, malissimo.
Se non vuoi che tuo figlio faccia la tua stessa fine, bisogna cambiare metodo. Invece che studiare l'Inglese e poi studiare la storia, e poi ancora le scienze, qui studiamo le scienze, la storia, la musica e tutto il resto, ma lo facciamo in Inglese.
Si chiama CLIL, e sta per Content and Language Integrated Learning (apprendimento integrato della lingua e dei contenuti).
Tuo figlio vuole fare il cuoco? Che senso ha imparare a memoria tutte le regole della grammatica per prendere un bel voto, se poi ad un colloquio di lavoro in Inglese non saprà descrivere una procedimento di cottura?
Il CLIL è veramente un mondo a parte. Resterai stupito quando vedrai di cosa è capace il cervello di tuo figlio. 90 minuti di immersione totale, in cui l'Inglese è doppiamente protagonista: da un lato è un veicolo per fornire nozioni di scienza, musica, matematica e storia, dall'altro è lingua viva che si annida spontaneamente nell'area linguistica del cervello di tuo figlio.
E la grammatica?
La grammatica non si insegna ma si deduce, così come avviene naturalmente per l'acquisizione della prima lingua. Hai mai corretto tuo figlio mentre parlava dicendogli "eh no amore di mamma, quello è un complemento oggetto!"?
Se da questa lettura hai capito finalmente il perché dei fallimenti linguistici tuoi e di tuo figlio, e vuoi fare qualcosa per correre ai ripari, posso mostrarti il prossimo passo. Contattami qui. Dietro questo blog non c'è una multinazionale, ma una persona che sogna per i bambini e gli adulti della propria città una piccola rivoluzione linguistica. English is Fun!
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